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Gennaio 2025: Pulizie di primavera

  • Immagine del redattore: DannyDeVito
    DannyDeVito
  • 7 gen
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 17 mar

Si è concluso un buon 2024 che ha portato con sé delle riflessioni:

Il mio portafoglio contiene ben 17 posizioni, divise in 9 ETF e 8 azioni singole.

E' veramente necessaria tutta questa dispersione?

Ho un patrimonio investito di (credo) "piccola" dimensione: ad oggi sui 100-110 k€.

Ha senso spezzettare l'esposizione così tanto, specialmente in una logica di buy & hold?

Secondo la strategia che ho seguito, ho scelto gli ETF per dare una diversificazione geografica abbastanza "omogenea" e, non lo nego, per avvicinarmi all'obiettivo di lungo termine di coprire le mie spese con rendite finanziarie.

Desideravo dare ai dividendi percepiti più stabilità, evitando pericolosi tagli della distribuzione che possono avvenire su azioni singole. Ho quindi scelto la maggior parte degli ETF con focus sui dividendi ( VHYL, ISPA, IAPD, EMDV, IWDP, FGQI ), mentre per altri ho semplicemente scelto la controparte a distribuzione di ETF che replicano indici ( IEEM, VEUR, HMCH ) consapevole che questa strategia non è per niente ottimale, ma la sento mia.

Perderò rendimento? E così sia. Probabilmente in un futuro valuterò anche se sia il caso di ridurre il numero di ETF in portafoglio accorpando per esempio EMDV con IEEM andando a perdere un filo di rendita ma recuperandola verosimilmente con il capital gain e investendo in un ETF di dimensioni molto maggiori e più liquido.

La parte investita in azioni singole invece è quella sulla quale è possibile lavorare di più.

Delle 8 posizioni possedute, 3 sono presenti in una percentuale talmente ridicola da essere quasi controproducente. Certo, il dividendo staccato da queste aziende ha yield superiore, anche di molto, alla media del mio portafoglio e stiamo parlando di aziende italiane che quindi non sono soggette a doppia tassazione, ma è vero anche che sono micro cap altamente rischiose.

Si potrebbe affermare che maggior rischio = maggior rendimento, tuttavia fare un x2 oppure x3 su queste posizioni non servirebbe a nulla vista la percentuale irrisoria posseduta..

Una ulteriore azione singola che possiedo, con sede in USA, ha tagliato completamente il dividendo e lavora in un settore altamente ciclico. Anche in questo caso la percentuale in portafoglio è molto bassa ( fra 1 e 2% ).

Vista la poca rilevanza di queste 4 posizioni e visto che non sono più a mio agio a possedere micro cap, ho preferito venderle e spostarmi su ETF.

Globalmente ho quindi venduto le micro cap in guadagno, mentre la posizione dell'azienda USA l'ho venduta con una loss di circa 600 €. Il bilancio totale è stato di -100 € su per giù, recuperati comunque grazie agli anni di dividendi percepiti. Direi quindi di essere a bilancio zero.

Ad oggi, dopo queste operazioni, ho ancora 2500 € di minus da poter compensare, realizzate nel 2024, mentre ho circa 1500 € di gain su azioni singole su Directa.

Nulla di drammatico. Un peccato però non poter compensare con le plus sugli ETF.

La strategia che sto immaginando è di trasferire quante più possibili quote della mia azienda su Directa in maniera tale da ottimizzare la tassazione. Sono sempre in grande gain sulle Xinc stocks, a causa sia del prezzo agevolato a cui le posso acquistare sia grazie alla bull run sostenuta negli ultimi 3 anni.

Avendo già venduto tutto quanto mi era possibile nel 2024, la prossima vendita verrà sbloccata a partire da Maggio di quest'anno.

Nel frattempo mi informerò riguardo alla burocrazia da seguire per spostare tutto.

Da notare che inizierò questo percorso solamente in caso di vendita immediata.

Perché? Un ottimo servizio che fa in automatico la mia azienda infatti è di richiedere l'applicazione delle convenzioni fra stati, che va ad abbattere la ritenuta estera alla fonte lasciandomi in tasca più di quanto farebbe Directa.

Dovessi fare io questa cosa, non saprei nemmeno da dove iniziare né se sia possibile farlo in regime amministrato su un qualunque broker. So solo che dovrei farlo "per ogni paese" nel quale le aziende singole nel mio portafoglio risiedono, quindi dovrei acquistare probabilmente svariate marche da bollo e perdere del tempo per un guadagno che alla fine sarebbe irrisorio.

Lo stato italiano a mio parere dovrebbe legiferare a riguardo, obbligando gli intermediari finanziari ad applicare automaticamente le convenzioni fra stati, ma devo prendere atto delle cose come stanno e non come dovrebbero essere..

Il mondo lo cambieremo domani.

Cari politici, tenete conto che sarebbero soldi freschi che potrebbero rimanere in Italia anziché finire all'estero. Ad oggi non so quanti privati sono in grado di far applicare questa opportunità che a mia sensazione rimane più sulla carta che nel portafoglio.

Bando alle ciance: dopo aver venduto tutto il necessario ed aver iniettato ulteriore liquidità subito investita, l'attuale esposizione del mio portafoglio è passata da così:

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a così:

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Essenzialmente ho ridotto la quota europea a favore di USA e altri stati che erano meno rappresentati.

Ho spostato quindi briciole da Stock a Stock ETF e investito quasi tutta la liquidità su ETF, con ingressi tali da eliminare le commissioni di acquisto.

Ricordo infatti che Directa offre zero commissioni in aquisto su una marea di ETF di diversi gestori, a patto che gli ingressi minimi siano, a seconda del caso, fra 1500 e 2500 €.

Le commissioni di vendita purtroppo rimangono. Del resto anche loro tengono famiglia.

Lato dividendi ho rinunciato a circa 70€ annui e la remota possiblità che l'azienda USA ripristini il dividendo, barattando il tutto con 90€ percepiti da ETF e diversificazione in omaggio.

A questi vanno aggiunti ulteriori quasi 100€ che derivano dalla nuova liquidità fresca fresca, che ho subito investito.

Ad oggi quindi la stima annua di dividendo è pari a 2200€, di cui purtroppo ancora ben 700, ovvero più del 30%, deriva da azioni singole.

Non voglio assolutamente azzerare la quota di azioni singole in portafoglio, sia per impossibilità di vendere (Xinc stocks) sia per volontà di tenere ( le altre posizioni ) ma in futuro andrò a valutare più attentamente se desidero mantenere il rischio di taglio del dividendo oppure no.

A presto

LRI

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