Gradazioni di F.I.R.E.
- DannyDeVito
- 20 ago 2024
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 17 mar
Nell'universo degli investimenti finanziari, una parte degli investitori ha come obiettivo il fantomatico F.I.R.E.
Cos'è?
L'acronimo deriva dall'inglese "Financial Indipendence, Retire Early", ovvero indipendenza finanziaria, pensionamento anticipato.
L'ideologia alla base di questo vero e proprio movimento mira alla creazione di entrate "passive", che non richiedono sforzi in termini di tempo che quindi può essere dedicato a ciò che più ci aggrada.
Le radici del movimento si possono ricondurre agli inizi degli anni '90. In quel periodo venne pubblicato il libro "Your Money or Your Life" di Vicki Robin e Joe Dominguez.
In questo libro viene introdotta una idea tanto filosofica quanto semplice:
le persone possono raggiungere l'indipendenza finanziaria e la realizzazione personale attraverso un percorso articolato in più punti, cercando di separare il tutto dal possesso di beni materiali.
A grandi linee, il libro propone di seguire un percorso step-by-step.
Nella prima fase si deve ricostruire lo storico relativo al proprio patrimonio, passando poi a tracciare rendite e spese per evidenziare delle aree di miglioramento.
Successivamente le spese vengono categorizzate ed ogni catagoria viene rapportata a quanto tempo è richiesto per soddisfare le proprie esigenze.
Ad esempio, fossi un fumatore che ha la necessità di fumare mezzo pacchetto al giorno, so già che ogni mese mi usciranno circa 75 euro solo per questo vizio ( fatto 5 € il costo di un pacchetto ).
Se guadagnassi 2000 €/mese, ogni mese devo lavorare ben 6 ore per questa spesa.
In un anno fanno 72 ore, praticamente quasi 2 settimane.
Faccio un altro esempio, tanto semplice quanto banale: il mio desiderio è viaggiare.
Dall'analisi fatta nei primi step vedo che una porzione consistente di ciò che spendo viene sprecata in vizi personali ( di nuovo sigarette, bar... ).
Ho già identificato quindi un'area di miglioramento (vizi personali) che potrebbe incrementare il budget della mia wish-list (viaggi).
L'analisi proposta nei primi step del libro aiuta ad avere un confronto immediato fra i propri ideali e i flussi di denaro in uscita.
Teoricamente, per facilitare il processo di introspezione, per ogni spesa sostenuta (io direi senza rischiare la deriva degli eccessi ) dovremmo chiederci:
Quanta soddisfazione e realizzazione personale provo in rapporto a questa spesa?
Questa spesa, che ha richiesto del tempo della mia vita per poter essere sostenuta, è allineata ai miei ideali?
Il passo successivo è rendere visibile, visuale il proprio percorso.
Per farlo in maniera semplice si può graficare il proprio patrimonio, le proprie rendite e le proprie spese. Vedere come queste mutano nel tempo mantiene la motivazione.
A questo punto, si può valutare come minimizzare le proprie spese, tenendo a mente che queste sono effettivamente dei piccoli baratti fra tempo e felicità/ realizzazione.
Si può anche valutare di massimizzare le rendite, sempre con occhio vigile al tempo richiesto per farlo.
Di conseguenza si aumenterà la quota di risparmio che può essere reinvestita generando ulteriori rendite, sino ad arrivare alla completa indipendenza finanziaria.
La teoria condivisa nel movimento F.I.R.E suggerisce l'esistenza di un "safe withdrawal rate", ovvero un "tasso di prelievo sicuro" dei propri investimenti pari al 4%.
Questo valore consentirebbe, secondo tale teoria, di ottenere una rendita senza intaccare il patrimonio investito, che continuerà a lavorare nel tempo.
Opinione personale, dare dei valori fissi in un mondo in movimento è molto complesso. Se proprio dovessi sparare delle cifre, sarei molto più conservativo vista la mia mentalità ingegneristica.
Attualmente direi di tenere un safe withdrawal rate pari al 2,22% netto ( come vedete nella pagina di riepilogo del mio percorso di investimento , ma questo varia molto in base al periodo storico, al rendimento dei mercati ecc..
Se una persona andasse in FIRE e l'anno successivo ci fosse un crollo del mercato del 50-60% ogni simulazione, ogni calcolo fatto risulterebbe totalmente inutile.
Il movimento FIRE ha preso forza in particolare dal 2010 in poi, ovvero dall'ingresso nel mondo del lavoro dei "Millenial", una generazione disillusa dal mondo del lavoro, in cerca di sollievo dalle pressioni sociali perpetrate dai baby boomer, memori dell'eccezionale crescita economica e lavorativa del passato.
Internet, i blog, i podcast e i social media hanno avuto un ruolo fondamentale nel divulgare al mondo il F.I.R.E. Ognuno ha la propria ricetta, la propria strategia ed è scalpitante e impaziente di condividerla con il resto del mondo.
Pure io, che ho scelto un mezzo di comunicazione quasi obsoleto per questo tempo, faccio parte di questo circo.
Se volete dei riferimenti a qualche influencer visti come "leader" di questo movimento date un occhio al blog di Mr. Money Mustache oppure al sito di JL Collins, scritore di libri sul tema.
Non fermatevi solo a questi due! Il mondo è pieno di spunti di riflessione, e tante volte si trovano perle nascoste alla maggioranza.
Nel nostro piccolo paese, suggerisco una visita al blog e al canale youtube di Lorenzo di Investire in borsa a caccia di dividendi, ma anche al canale youtube di Francesco Narmenni per ragionamenti e strategie sul tema dell'indipendenza finanziaria.
Come avrete capito, ognuno ha la propria idea di cosa significhi FIRE.
E come ogni religione che si rispetti, il dogma ha subito varie scissioni in base ai diversi obiettivi e stili di vita:
Ad esempio possiamo avere il:
Lean F.I.R.E., che ha come focus la frugalità estrema. Minimizzando le spese si abbassano di conseguenza i target di patrimonio e rendite da ottenere, e quindi raggiungibile in un intervallo di tempo minore, a discapito però di una vita dedicata al minimalismo. Questo tipo di FIRE non credo sia adatto proprio a tutti.
Fat F.I.R.E.: non ci si dedica a particolari tagli di spese, a discapito di target più alti e tempistiche più dilatate per il raggiungimento dei propri obiettivi.
Lo stile di vita in questo caso è più agiato, il tasso di risparmio è alto ma non estremo. Il Fat F.I.R.E. possiamo dire che è l'opposto del Lean F.I.R.E. Pur avendo degli obiettivi più sfidanti, permette un migliore bilanciamento fra il godimento presente della propria vita e l'indipendenza finanziaria futura.
Barista F.I.R.E.: Combina le rendite di un lavoro part-time con le rendite passive, per ottenere uno stile di vita bilanciato. Il tasso di risparmio in questo caso è moderato, parte della rendita infatti sarà in ogni caso coperta da un lavoro part time. Il Barista F.I.R.E. è un mix fra le prime due tipologie: permette uno stile di vita meno minimalista, può essere ottenuto in un tempo più ragionevole rispetto al Fat, tuttavia richiede di dedicare comunque del tempo ad un'attività lavorativa, sia essa part time o a basso tasso di stress.
Coast F.I.R.E. ( comparabile con il Flamingo F.I.R.E ): Richiede aggressività sui risparmi ( guadagni e spese ) in un primo momento, ottenendo in breve tempo il capitale necessario da mettere a rendita, per poi passare in un secondo momento a ridurre le ore lavorate grazie alle rendite passive. Questa tipologia di F.I.R.E è flessibile: concentra tutti i sacrifici all'inizio del proprio percorso, ottenendo più massa iniziale e tempo per fare crescere i propri investimenti, per poi consentire la riduzione dell'impegno lavorativo
Household F.I.R.E.: Richiede di possedere una casa ovviamente, e mira a raggiungere l'indipendenza finanziaria attraverso l'affitto dell'immobile ad altre persone, con le quali condividere anche le spese. In questo caso ci si deve un po' adeguare alla condivisione dei propri spazi con gli altri, ma viene condiviso pure lo sforzo necessario al raggiungimento dei propri obiettivi. Un po' quello che accade da sposati, no? Poi entreranno in casa anche NPC che richiederanno molto amore, cure e contribuiranno a far lievitare le uscite, in cambio però di felicità.
Il F.I.R.E., più che un obiettivo è uno stile di vita, una via tortuosa da gustarsi mentre la si percorre.
Ognuno ha il proprio approccio, la ricetta più adatta alle proprie esigenze.
Molti detrattori di questo movimento lamentano di dover sacrificare la propria vita "qui ed ora" per poter ottenere (forse) una stabilità finanziaria futura.
Quello che credo io è che la giusta via sta nel mezzo.
Non ci si può privare di tutto nel nome del futuro. L'importante è seguire il proprio approccio, la propria via. Se non esistesse, dobbiamo crearlo con la nostra ideologia.
Se non per se stessi per chi verrà dopo di noi, affinché possa avere le stesse possibilità che abbiamo avuto noi, un punto di partenza ben saldo da cui spiccare il volo.
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