La via della sobrietà -La storia dell'acquisto della mia prima auto
- DannyDeVito
- 2 mag 2024
- Tempo di lettura: 7 min
Prima o poi, nella vita, arriverà il giorno in cui una persona dovrà valutare l'acquisto di un'auto, e probabilmente si tratterà della prima esperienza che richiederà un esborso significativo di denaro.
Nella mia (breve) esperienza, ho visto più di un approccio a questo evento, dal meno educativo al più ponderato, passando anche per eccessi.
Tutto questo, come ogni attività umana, è una questione estremamente soggettiva come vedremo.
Userò questo post anche come promemoria personale e terapeutico, per fissare nella mente i pensieri attuali in modo da ripescarli se necessario in futuro.
Quindi, in parole povere, state assistendo ad una seduta di terapia e alla stesura di un diario personale.
Grazie.
Partiamo dall'approccio aneddotico che, a mio parere, ha dato risultati peggiori per genitori e figlio, sia in termini educativi che finanziari.
WORST CASE:
Un baldo giovane diciottenne si iscrive alla SCUOLA GUIDA, e ottiene il foglio rosa.
Il figlio esercita quindi pressione psicologica sui genitori affinché gli venga acquistata un'auto, attraverso diverse tecniche.
Per i motivi più disparati i genitori stessi procedono all'acquisto, e seguono pure le indicazioni del figlio sul modello, volendo esagerare.
Quali potrebbero essere i motivi? Questa è la domanda che mi sono fatto dopo aver assistito a ben due casi del genere:
Una situazione familiare difficile o presunta tale, dove magari il genitore riconosce un clima, uno stato di difficoltà e crede che assecondando il figlio pur facendo un grande sforzo, questo stato degradato di ambiente familiare vada, se non a risolversi, almeno ad anestetizzarsi.
Una psicologia debole / svogliata dei genitori, per i quali è più importante l'evitare conflitti rispetto all'educazione del figlio, mostrando dei principi saldi.
Una scarsa educazione pregressa del figlio, che non realizza o quantifica il tipo di sacrificio richiesto ai genitori, né dà l'importanza adeguata a questo passo.
Una scarsa educazione finanziaria generale del nucleo familiare, che è andato ad acquistare un "asset" in anticipo rispetto al necessario, aumentando inoltre le spese fisse e variabili senza alcun ritorno per alcun membro della famiglia.
A cosa ha portato tutto ciò nelle esperienze che ho visto in passato?
Mancata percezione del valore reale del bene acquistato, causato dal fatto che non ha comportato alcuno o un minimo esborso personale da parte del figlio. L'auto per il figlio ha assunto un valore vicino allo zero: è passato il messaggio che la famiglia ha la disponibilità di soddisfare i propri desideri nella misura e nella quantità richiesta ancor prima che tale desiderio sia guidato da un'esigenza reale e che generi un ritorno positivo. Di conseguenza, danneggiamento o usura precoce.
Questo tipo di approccio, nella mia opinione, ha dis-educato il figlio sia al rispetto per i sacrifici dei genitori sia dal punto di vista finanziario lasciando dei segni per svariati anni su molti altri ambiti legati alla gestione del denaro.
MY CASE:
Il figlio, già patentato, inizia a lavorare e quindi necessita di un mezzo di trasporto adeguato per raggiungere il proprio lavoro.
Questo è il caso in cui mi sono ritrovato personalmente, e parlando in prima persona cercherò di analizzarlo più in dettaglio riportando quelli che sono stati i miei pensieri del tempo, e riportando anche altri casi simili ma in cui alcune scelte sono state fatte in maniera diversa.
Dunque, nel corso della mia vita sono arrivato pure io al giorno in cui, dopo aver trovato un lavoro, avevo la necessità di capire come arrivarci in tempo ogni giorno.
Non mi vergogno a dire che il mio primo impiego è stato inquadrato sotto forma di "stage" della durata di 6 mesi, pagato 400 € al mese ( e mi reputo particolarmente fortunato ad aver trovato un impiego da stagista pagato ). Nessuna garanzia di prolungamento del contratto ovviamente.
Cos' ho pensato? come mi sono approcciato?
Beh, 400 euro mensili erano circa un terzo di uno stipendio medio/basso, oltretutto senza alcun tipo di altro benefit come il pagamento di contributi pensionistici o premi vari. Ma questo passava al convento, e l'impiego mi piaceva comunque.
Era pur sempre il primo approccio al lavoro come già detto, e non credo che qualcuno nelle mie condizioni avrebbe avuto più potere contrattuale ancora prima di avere dimostrato qualcosa.
Mi sono sempre considerato una persona che ricerca e aspira ad un alto grado di indipendenza su ogni livello possibile. In questo caso a livello finanziario, ma pure nell'ambito delle idee ho sempre cercato di non farmi influenzare o trasportare più di quanto non volessi. La mia scelta riguardo ad una spesa importante è stata guidata da questo mio principio insindacabile.
Mi sono quindi avvalso dei trasporti pubblici, perché solamente quelli mi potevo permettere senza gravare sulla famiglia, pur sapendo che questo avrebbe comportato un sacrificio a livello di tempo per raggiungere il lavoro e per tornare a casa.
Del resto, il mio tempo era valutato 400 euro al mese quindi evidentemente valorizzando il sacrificio in questa maniera non sarebbe stato proprio così grande (2,5 € l'ora)..
Ho quindi acquistato l'abbonamento al servizio di trasporto pubblico per la tratta richiesta, facendo un abbonamento mensile anziché annuale perché, seppur meno conveniente in termini specifici ( costo per mese ), era comunque più adatto a me in termini assoluti nel caso in cui dopo 6 mesi non fossi più stato riconfermato.
Esborso mensile: circa 50 euro.
Bene! me ne sarebbero rimasti 350. Oltretutto, vivevo con i miei genitori quindi non avrei avuto altre spese a meno di qualche sfizio e ovviamente delle mie spese fisse come il telefono. Quindi diciamo che me ne sarebbero rimasti 300 con uno stile di vita abbastanza morigerato.
Il lato oscuro di questo approccio era il doversi alzare tutti i giorni alle 5.30 del mattino, prendere l'unico autobus vicino a casa alle 6.15 per poi arrivare sul posto di lavoro alle 7.30/7.40.
Al rientro, avrei avuto il primo mezzo di trasporto alle 17:40 e sarei arrivato a casa alle 19:00 a causa della mancanza di coincidenze celeri.
Ah.. ovviamente era assolutamente vietato perdere i mezzi che passavano a questi orari, perché erano gli unici che mi avrebbero permesso di arrivare a lavoro o a casa (e non intendo arrivare in orario, ma proprio arrivare, a meno che non andassi a piedi ).
Grazie servizio pubblico!
Comunque, 50 euro mensili erano poco più di un terzo di quanto avrei speso solamente di carburante per arrivare a lavoro.. e non avrei pesato in alcun modo sulla mia famiglia.. quindi a posto così, anche perché ero povero come la merda.
Finiti i 6 mesi di stage, "fortunatamente" ho proseguito la mia carriera pur sempre con uno stipendio da fame, ma qualche passo oltre alla soglia necessaria per presentarsi alla mensa dei poveri ( prima sui 1000/1100 € part time, poi 1200 full time ).
In quel primo periodo non ricordo bene quanto avessi messo da parte, probabilmente dai 2 ai 5 k€. Ho proseguito quindi questo approccio nei mesi seguenti sino ad arrivare ad avere sul conto corrente circa 10-20 k€.
A questo punto certamente avevo abbastanza capitale per poter pensare di acquistare in autonomia un'auto.
Come ho approcciato la scelta?
In due parole, funzionalità dignitosa.
Come ho già detto, non mi sono mai fatto influenzare, o credo di averlo fatto in maniera limitata, da ciò che mi sta attorno. Ho una mente abbastanza razionale ed analitica, quindi ho fatto quello che mi riesce meglio: analizzare e comparare.
Avessi guardato ciò che vedevo attorno a me, avrei comprato una Volkswagen Golf oppure un'AUDI super usata, andando a consumare fra l'altro la totalità del budget barattandolo per uno status symbol che distingue un povero da un povero mascherato.
Probabilmente mi ha aiutato anche la mia indifferenza totale alle auto, che giudico nient'altro che un mezzo di trasporto.
Sapevo molto bene, pur non essendo finanziariamente "acculturato", che acquistare un'auto con un valore teorico maggiore avrebbe comportato più spese fisse a livello di assicurazione/bollo ecc..
Quindi pur essendo ignorante, la semplice associazione +spese=no buono era abbastanza immediata.
Nella pratica, cosa ho fatto?
Una semplice tabella comparativa fra 3-4 modelli diversi.
Ho cercato le caratteristiche di ogni modello, come la potenza, la capienza del bagagliaio, il consumo di carburante. il prezzo di listino ecc.. e ovviamente un giudizio estetico.
Ho quindi scelto il miglior compromesso fra i fattori che ritenevo più importanti, e ho scelto..... l'intramontabile FIAT PUNTO!
Consumi minimi, motore affidabile, CATENA di trasmissione, bagagliaio discreto, estetica accettabile, prezzo imbattibile. Ecco perché "funzionalità".
"Dignitosa", perché pure la FIAT CUBO rispettava molti se non tutti i parametri dell'analisi, ma credo comunque di avere una certa dignità che mi impedisce di solcare tutti i giorni le strade con un orrore sotto i piedi, per quanto funzionale sia..
Prendendo una Punto, avrei acquistato un'auto di categoria a mio avviso comparabile con una Golf, per il prezzo di un modello inferiore, pur con finiture o estetica peggiori.
Ma vogliamo dire le cose come stanno? La funzione di un'auto è di trasportare una o più persone da un punto A ad un punto B. Possibilmente senza guastarsi. Tutto il resto è "contorno".
Se vado ad un ristorante posso scegliere di mangiare una buona tagliata di manzo nascosta fra un milione di patatine fritte ma che costa il doppio rispetto alla stessa tagliata accompagnata da una porzione normale di patatine, non vedo per quale motivo dovrei voler acquistare la prima.
Mi sono ritrovato quindi con un mezzo affidabile, a metà di quella che credo potrebbe essere la propria vita (parlando di chilometraggio) prima di doverci spendere in manutenzione più del suo valore, e sborsando "solo" 6 k€.
Il budget è stato ampiamente rispettato, la funzionalità richiesta pure, la spesa annuale è stata abbastanza limitata e mi sono ritenuto molto soddisfatto di questo passo fatto in autonomia, con le mie forze.
Probabilmente la scelta più importante che ho fatto è stata decidere di limitare i miei desideri e di conseguenza il budget a fronte della consapevolezza che non ho bisogno di avere un'auto per definire la mia persona e chi sono, evitando di elevare un oggetto a "status symbol".
Per questo, dopo aver passato ampiamente i 30 anni, sono rimasto sconcertato quando un mio conoscente è stato messo di fronte alla stessa scelta ed ha optato per prendere un'auto che dà sicuramente l'apparenza di un'estrazione sociale più importante, barattandola però con un chilometraggio a mio avviso a "fine vita" ( se mantengo la stessa linea guida di quando ho acquistato la mia prima auto ) e con delle manutenzioni importanti che la aspettano alla finestra.
Potrei quasi stimare che il mio povero amico ha lavorato per uno/due anni solamente per ripagarsi l'auto appena acquistata e la relativa manutenzione, per poi riprendere a lavorare solamente per permettersi la prossima auto, quando il "nuovo" acquisto nel breve termine arriverà veramente a fine vita.
A voi il giudizio!
Un abbraccio,
LRI
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