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Tassazione Dividendi

  • Immagine del redattore: DannyDeVito
    DannyDeVito
  • 9 lug 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 3 mag 2024

Un argomento che talvolta può creare confusione, specialmente tra chi sperimenta i primi approcci al mondo dei dividendi.

Ogni volta che un'azienda estera stacca un dividendo, questo è soggetto ad una ritenuta alla fonte, applicata dallo stato in cui l'azienda risiede. Al netto frontiera va poi applicata la tassazione italiana sui dividendi ( attualmente 26% )


E questo è già il primo punto da mettere in chiaro così da evitare almeno una fra le prime domande che può venire in mente:


D: Se acquisto "British American Tobacco" su NYSE, pago la tassazione USA?

R: NO. La ritenuta alla fonte viene applicata come detto sopra in funzione dello stato in cui risiede l'azienda. British American Tobacco ha sede nel Regno Unito, quindi la ritenuta alla fonte applicata sarà quella del Regno Unito. In nessun caso* il mercato di quotazione influisce sulla tassazione del dividendo.


Ripetiamo quindi insieme:

La ritenuta alla fonte non dipende dal mercato su cui acquisto una azione, ma solo da dove risiede fiscalmente l'azienda.

La nostra cara Stellantis può venire acquistata in serenità su Borsa Italiana, ma quando staccherà un dividendo ci verrà trattenuto un 15% alla fonte. Sul rimanente andrà poi applicata la normale tassazione italiana del 26%.


I più attenti avranno notato un asterisco..

In base alla mia esperienza di utilizzatore di "Directa" (usate il mio codice amico), acquistando su quel broker da mercato GEM (borsa italiana) azioni USA, ai dividendi viene applicata una ritenuta alla fonte del 30%, mentre acquistando su NYSE la ritenuta è del 15%, per chi ha compilato il modulo W8BEN.

Grande affare risparmiare 4/5 euro in commissioni per poi regalarne molti di più in tassazioni varie..

Tralasciando questo caso particolare, che a me sembra più una anomalia, vale sempre la regola in grassetto scritta sopra.


Visto che viviamo fino a prova contraria in un mondo civile, onde evitare/ridurre la doppia tassazione, si sono sviluppati degli accordi bilaterali tra stati che vanno a ridurre la tassazione alla fonte.

Visto tuttavia che viviamo in un mondo votato alle apparenze, tali accordi bilaterali difficilmente (MAI, tranne nel caso USA con modulo W8BEN) verranno applicati dal vostro broker in regime amministrato.


Visto che noi poveri mortali difficilmente avremo un patrimonio tale da rendere conveniente lo sbattimento di richiedere di applicare le convenzioni fra stati, sia in termini di tempo che di costo, vi lascio un bel link dove ho cercato di riassumere la ritenuta alla fonte dei principali paesi mondiali, e la percentuale di dividendo netta che ci rimarrà in tasca.


ree

Un abbraccio,

LRI

 
 
 

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